Profili
(…) In questi quadri, dove ogni cosa si dà assente dal suo contesto abitudinario, per ricomparire in un altro, nuovo ed eccentrico, la presenza umana assume un valore simbolico, come un simulacro.
Anche per questo, l’esaltazione dell’elemento naturale si tinge qui di toni raffinati, e subisce una riduzione in senso ornamentale e fantastico. Le figure sono sfuggenti e anziché realizzarsi nell’atto rappresentativo sembrano esprimersi in qualche modo al di là dell’immagine; così la variabilità formale di certe strutture organiche come le foglie, pare quasi comporre una specie di “alfabeto”, associandosi all’idea di una lingua visiva, ideografica, immanente alla natura. (…)
Riccardo Belloni, 2019